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Pulsiossimetro: a cosa serve e quando si usa
L'allenamento in alta quota richiede un periodo di adattamento corporeo da monitorare. Per simulare al meglio i meccanismi che a livello fisiologico avvengono in natura o per tenere sotto controllo molti valori (pulsazioni, frequenza cardiaca) in modo semplice, a casa o in palestra, vi consigliamo il pulsiossimetro.
Vediamo insieme i diversi aspetti di questo piccolo e prezioso oggetto.
Che cos’è il pulsiossimetro: caratteristiche e generalità. Il pulsiossimetro (o pulsiossimetro) è uno strumento che permette di misurare l’emoglobina legata, cioè la saturazione di ossigeno nel sangue arterioso (SpO2). L’ossigeno presente nel sangue si lega per il 98% all’emoglobina, il restante perdura nel plasma. Il pulsiossimetro fornisce, inoltre, altre indicazioni sugli altri parametri essenziali del paziente: la frequenza cardiaca, l'indice di perfusione e la curva pletimografica (cioè andamento delle pulsazioni). La pulsossimetria può essere praticata ovunque. Lo strumento è molto facile da utilizzare anche senza l’ausilio del personale sanitario. Basterà poggiare il sensore sulla pelle per ottenere tutti i parametri. In genere, per effettuare la misurazione, è utilizzato un dito perché la sonda ha più facile lettura sul flusso sanguigno superficiale. In quest’articolo ti forniremo informazioni sul funzionamento pratico e sui vantaggi dal suo utilizzo. Scoprirai, inoltre, come leggere da solo i valori delle tue misurazioni.
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